La seconda agenesia dentale più frequente è rappresentata dagli incisivi laterali superiori, dopo il più comune terzo molare inferiore [1]. Questa comune agenesia porta al paziente un importante impatto funzionale ed estetico e una gestione impegnativa per il team odontoiatrico.
Sono stati riportati diversi approcci per il trattamento di questa condizione, sia per l’agenesia monolaterale che bilaterale. Dal meno invasivo al più invasivo si possono elencare:
Anche se la riabilitazione supportata da impianti porta alcuni vantaggi, porta anche diversi svantaggi come il limite di età, l’invasività chirurgica, l’estetica dei tessuti duri e molli di difficile gestione, data la posizione strategica dell’incisivo. Inoltre, l’inserimento precoce dell’impianto dovrebbe prevedere una prognosi a lungo termine della riabilitazione, vista l’età del paziente al momento del trattamento. Infine, l’agenesia porta deficit sia dei tessuti molli che duri che devono essere ripristinati in quanto a garanzia di un risultato estetico e funzionale della riabilitazione implantare. Pertanto, la riabilitazione implantare di un incisivo laterale mancante, risulta essere una condizione impegnativa per il chirurgo orale e il protesista.
Un paziente caucasico di 21 anni, sano dal punto di vista sistemico, è stato valutato per l’inserimento di un impianto in sede 1.2 dopo un’attenta valutazione delle alternative terapeutiche. Il paziente è stato sottoposto a 12 mesi di terapia ortodontica fissa per la creazione di spazio e l’allineamento dentale.
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