E’ stato eseguito l’inserimento di 2 impianti Advan GTB in posizione 15 e 25 in osso non rigenerato. Contestualmente è stato eseguito un intervento di rialzo di seno bilaterale con osteotomi ed inserimento di Bone Graft particolato di origine Bovina, ottenendo un “Grande” rialzo del pavimento del seno mascellare ma con accesso “crestale”, e sono poi stati inseriti 3 impianti Advan GTB SINUS LIFT in posizione 16, 26, 27. Tutti gli impianti sono stati fatti guarire sommersi. Dopo 6 mesi, ottenuta la rigenerazione intra-sinusale peri-implantare, si è proceduto alla scopertura ed al carico protesico.
Molto spesso (quasi sempre) ci troviamo di fronte a difetti quantitativi di tessuto osseo residuo quando approcciamo interventi di implantologia nei settori molari superiori[1].Per questo “l’invasione” delle cavità sinusali del mascellare superiore è prassi ormai consolidata per recuperare volumi ossei in senso verticale, mediante interventi di rialzo del pavimento del seno mascellare[2]. Da qui è rimasta costante la spinta a ricercare tecniche di approccio che fossero sempre più mininvasive, predicibili e che riducessero i tempi clinici. Secondo tale direzione si sono mosse anche aziende implantari come Advan, che ha creato un impianto appositamente dedicato a questo scopo.
Per questo motivo l’impianto Advan GTB SINUS LIFT presenta macro-geometrie pensate per rendere la fixture il più gentile possibile con la membrana Schneideriana nei casi in cui ne venisse in contatto, e spire che permettessero di stabilizzarla anche in presenza di pochi mm di osso[3] e che creassero una poderosa spinta intrusiva durante il suo inserimento.
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